Tsura – all’anagrafe Massimo Contino – è un nome che suona familiare agli appassionati di un certo tipo di rap italiano. Da molti anni, infatti, collabora con nomi noti provenienti dalla scena torinese – Dj Double S, Ensi, Raige – ed è membro della Unlimited Struggle, collettivo-etichetta hip-hop che ha pubblicato album di Mistaman, Dj Shocca, Egreen e Ghemon tra gli altri.
Ma Tsura non è soltanto questo. Oltre alla musica si dedica anche alla fotografia, con progetti che vanno a toccare sia il mondo della street culture sia quello della moda – quest’ultima da sempre legata intimamente alla cultura hip-hop.
Abbiamo quindi fatto quattro chiacchiere con lui, cercando di approfondire il suo lavoro.
Ciao Tsura! Ti andrebbe di raccontarci un po’ di te? Ciao! Sono nato e cresciuto a Torino ma vivo a Milano, come la maggior parte di quelli come noi che vogliono lavorare in certi ambiti (nel mio caso la fotografia e la musica). A Milano sono arrivato circa cinque anni fa, quando ho iniziato a lavorare come fotografo in house per il brand di moda Rick Owens, posizione che ancora attualmente ricopro. Parallelamente alla mia carriera da fotografo c’è quella da dj hip-hop che è iniziata circa 20 anni fa e che mi ha permesso di collaborare con molti artisti di fama nazionale. Faccio parte della crew Unlimited Struggle, uno dei collettivi più importanti della storia del rap italiano. Mi piace molto suonare nei club, e al momento sono dj resident degli eventi Sabotage a Milano e della serata Sayonara a Torino.
Sempre di più musica, arte e moda si mescolano tra loro, dando vita a prodotti culturali che sono frutto delle più svariate connessioni. In questo senso, quali sono state le influenze che ti hanno caratterizzato maggiormente come artista a 360 gradi? L ‘hip-hop della Golden Age è ciò che ha definito il mio stile ed il mio gusto, sia a livello musicale che culturale. Era un movimento così dirompente e complesso che finì per condizionare tutta la mia vita, sia per quel che riguarda la musica (gruppi come i Gang Starr, Tribe Called Quest e Pete Rock & CL Smooth erano e sono i miei preferiti), che per tutto il resto, come ad esempio la moda. Da quel periodo arriva la mia passione per lo streetwear e per le sneakers. Ho anche una grande passione per i fotografi hanno che immortalato gli artisti di quel periodo, come ad esempio Danny Hashtings, Jonathan Mannion e Chi Modu. Non esiste un rapper di quegli anni che non sia passato sotto le loro lenti.
Concentrandoci sul mondo della moda, secondo te in quale maniera oggi viene influenzato da quello della musica e viceversa? Musica e moda sono sempre andati a braccetto, e nella musica rap ad esempio l’una ha sempre influenzato l’altra. Da sempre i rapper definiscono cosa sarà cool in strada, e le case di moda soprattutto negli ultimi anni hanno iniziato a collaborare con musicisti e a prendere ispirazione dallo streetwear. Famoso il caso di Dapper Dan, iconico sarto dei rapper anni 80, che produceva i suoi abiti illegalmente con loghi LV e Gucci contraffatti e che recentemente ha effettivamente creato una linea in collaborazione con Gucci. Comunque basta guardare gente come Kanye o Travis Scott per capire che qualsiasi cosa loro indossino diventa automaticamente trendy.
Visto il tuo interesse nell’ambito fotografico, ti va di raccontarci da dove nasce questa passione? Quanto è importante nella tua carriera? Ho iniziato abbastanza tardi con la fotografia, intorno ai 29 anni. Mio padre è un grande appassionato di fotografia, ma quando ero un teenager non è riuscito a trasmettermi questa passione, nonostante ci abbia provato tanto. In età adulta mi sono avvicinato di mia spontanea volontà al mondo della fotografia, principalmente perché affascinato dalle foto di copertina di certi album che amavo. Ero affascinato dal sapiente uso che certi fotografi sapevano fare della luce per generare particolari effetti e trasmettere determinate emozioni. Da lì ho iniziato a studiare la fotografia in studio, e dopo qualche anno ho aperto un mio studio fotografico a Torino, dove la mia attività principale era fotografare rapper / dj / musicisti in generale. Da lì a poco sono entrato a contatto con il brand Rick Owens ed ho iniziato a lavorare per loro come fotografo. Essendo fotografo in house faccio davvero di tutto, dalla fotografia in studio allo stil life, foto agli eventi e reportage in generale. Diciamo che non mi annoio!
Per concludere, quali progetti hai attualmente in cantiere? Sono molto impegnato con i dj set e con il mio lavoro da fotografo ultimamente, viaggio parecchio sia per suonare che per fotografare e questo lascia poco spazio per i progetti personali. Però ho da poco iniziato ad appassionarmi alla fotografia a pellicola, ed essendo spesso in giro ho iniziato ad apprezzare la street photography. Adesso è ancora presto, ma penso che prima o poi tirerò fuori un progettino a riguardo…